sabato 31 ottobre 2015

Programma di esame



Date le frequenti domande sul programma di esame, vi ricordo che la bibliografia (sia per frequentanti che per non frequentanti), già presente sul sito dell'università, è la seguente:
  • Consiglio d'Europa, Common European Framework of Reference for Languages (Scaricabile gratuitamente on line nelle principali lingue europee, ma non in italiano. Per l'italiano, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue straniere,  edito da La Nuova Italia).
  • Chini, M. e Bosisio, C. (2014), Fondamenti di glottodidattica, Carocci, Roma.
  • Jack C. Richards and Theodore S. Rodgers, (2001), Approaches and Methods in Language Teaching  – 2nd Edition, CUP, Cambridge.
  • Cortés Velásquez, D. (2015) Intercomprensione orale: ricerca e pratiche didattiche. Firenze: Le Lettere




Approcci, metodi e tecniche III

Nella lezione di mercoledì abbiamo parlato del Natural Approach di Krashen e Terrell e abbiamo cominciato a parlare dell'approccio comunicativo, in particolare del metodo nozional-funzionale.

Dopo aver consultato i capitoli di riferimento nel manuale di Chini e Bosisio e nel volume di Richards e Rodgers e, aiutandovi con il Prezi del post del 18 ottobre, provate a rispondere alle seguenti domande:
  1. Cosa si intende per Natural Approach (NA)?
  2. Qual è il rapporto fra Natural Approach e i metodi diretti?
  3. Quali sono le 5 ipotesi di Krashen? Spiega
  4. Secondo la proposta del NA quali sono le differenze fra "apprendimento" e "acquisizione"?
  5. Perché nel NA è previsto l'uso della L1 da parte dell'apprendente?
  6. Cosa si intende per "approccio comunicativo"?
  7. Cosa si intende per "competenza comunicativa"?
  8. Quali sono gli aspetti innovativi che vengono introdotti nell'insegnamento della lingua con la proposta del metodo nozionale-funzionale?
  9. A quali funzioni si fa riferimento nella dicitura "nozionale-funzionale"?
  10. Cosa si intende per "bisogno comunicativo"?

lunedì 26 ottobre 2015

Precedenti esami in didattica delle lingue

Comunicazione importante

Per disposizione della Segreteria Didattica, chi abbia sostenuto in passato esami in didattica delle lingue dovrà portarmi il programma di esame sostenuto (vale anche un'autodichiarazione), sul quale dovrò apporre la mia firma affinché gli 8 CFU della mia materia vi vengano riconosciuti.



Approcci, metodi e tecniche II

La settimana scorsa abbiamo continuato a parlare di approcci, metodi e tecniche. Durante le due lezioni è stato descritto l'approccio strutturalistico e un gruppo di metodi conosciuti sotto il termine "umanistico-affettivi".

Vi invito a vedere nel Prezi, caricato nel post della settimana scorsa, le descrizioni e i video illustrativi.

Vi invito, inoltre, a visitare la pagina del CIRSIL (Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Storia degli Insegnamenti Linguistici). Nella pagina sono disponibili, oltre alle informazioni generali del Centro, i numeri dei Quaderni di Ricerca che vi possono offrire spunti per la vostra tesina di approfondimento.


domenica 18 ottobre 2015

Indicazioni per esame

Durante il nostro ultimo incontro ho cercato di chiarire alcuni dubbi in merito all'esame. Vi sintetizzo qui quanto abbiamo detto:


  • L'esame del corso è orale. 
  • Se non avete svolto il laboratorio di analisi di materiali didattici, all'esame dovete portare una tesina di approfondimento
  • Ho previsto due esoneri per alleggerire la preparazione dell'esame
    • il primo a febbraio, al ritorno alle lezioni.
    • il secondo a maggio, alla fine delle lezioni. 
  • Chi non fa nessuno dei due esoneri deve portare tutto il programma all'esame orale.
  • Chi fa entrambi gli esoneri, se non ha partecipato al laboratorio di analisi di materiali didattici, porta soltanto la tesina da discutere in sede di esame. 
  • Gli studenti Erasmus incoming portano soltanto la prima parte del programma (fino a dicembre) e una tesina di approfondimento. I testi in bibliografia: alcuni capitoli di Chini & Bosisio, alcuni capitoli di Richards & Rodgers e il CEF. 

Indicazioni per il lavoro da portare all'esame:

  1. una tesina di approfondimento di un argomento a vostro piacimento.

Caratteristiche della tesina

Caratteristiche formali:
  •  deve avere una lunghezza di circa 10 pagine (vanno bene anche 9 o 11 pp.)
  •  deve tassativamente  seguire le norme redazionali di questo esempio (citazioni, riferimenti bibliografici, tipo di font, dimensioni, interlinea, ecc.). Le tesine che non seguiranno tale modello saranno restituite senza ulteriori commenti;
  • deve essere consegnata almeno 10 giorni prima dell’esame.

Caratteristiche di contenuto:
  • lo scopo della tesina è approfondire un argomento della materia di vostro interesse. L'idea generale è esporre un particolare fenomeno/aspetto della didattica delle lingue e, una volta consultata la bibliografia, riportare le principali questioni, magari citando, ove possibile, dati e/o ricerche attuali:
  •  il lavoro deve essere assolutamente inedito (non deve essere stato presentato a un altro corso o pubblicato, ecc.);
  •  qualsiasi forma di plagio (copiare da altre tesine, scaricarle da internet, copiare direttamente da testi pubblicati) verrà considerata come una grave violazione e verrà penalizzata fortemente;
  • sicuramente avete delle idee geniali ma prima di dire che siete stati i primi a formularle cercate chi ne ha parlato prima di voi. È consigliato citare tutti i testi che consultate ma nella bibliografia inserite solo i testi che avete citato nel corpo del testo;
  • scegliete un argomento di particolare rilievo e del quale potete consultare più punti di vista. 

Ecco una possibile lista che potete usare come spunto:

  •  l’insegnamento dell’italiano ai bambini immigrati in Italia;
  •  l’insegnamento del francese (spagnolo/inglese/tedesco/russo, ecc.) nel mondo. Motivazioni, tipologia di pubblici e caratteristiche;
  • acquisizione della pragmatica in L2;
  •  imparare le lingue online: strumenti, vantaggi e difficoltà;
  • approcci plurali: Che cosa sono? Quali applicazioni didattiche?
  • Intercomprensione fra lingue romanze: principi e metodologie;
  • Potete anche scegliere un metodo o un approccio e approfondirlo rispetto a quello che abbiamo fatto a lezione, e.g. il Lexical Approach, il Task-based Language Teaching, ecc.
  • insegnamento delle lingue nelle scuole elementari: proposte per lo sfruttamento delle risorse on-line.

Bibliografia per l'esame

I testi in programma (come descritto sul sito dell'università) è il seguente:
  •     Consiglio d'Europa, Common European Framework of Reference for Languages (CEF)(Scaricabile gratuitamente on line nelle principali lingue europee, ma non in italiano. Per l'italiano, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue straniere,  edito da La Nuova Italia).
  •     Chini, M. e Bosisio, C. (2014), Fondamenti di glottodidattica, Carocci, Roma.
  •     Jack C. Richards and Theodore S. Rodgers, (2001), Approaches and Methods in Language Teaching  – 2nd Edition, CUP, Cambridge.
  •     Cortés Velásquez, D. (2015) Intercomprensione orale: ricerca e pratiche didattiche. Firenze: Le Lettere





Approcci, metodi e tecniche

Questa settimana abbiamo cominciato a trattare uno degli argomenti più importanti del nostro corso: la storia dell'insegnamento linguistico.
Insieme abbiamo riflettuto sui motivi per cui è interessante ricostruire la storia della didattica delle lingue. Se non l'avete fatto, vi invito a farlo chiedendovi "a che cosa serve la conoscenza degli approcci, dei metodi e delle tecniche didattiche nel corso del tempo?".  La risposta a questa domanda è stato un utile punto di partenza per la descrizione che abbiamo iniziato attraverso il prezi qui sotto:

 

Durante gli incontri di questa settimana ho fornito le definizioni di approccio, metodo e tecnica; ho illustrato una linea del tempo che sintetizza i principali approcci dal XIX secolo ad oggi e abbiamo commentato la descrizione dei primi due approcci: quello formalistico e quello naturale.

Come spunto di riflessione per agevolare la comprensione dell'argomento, vi invito a rispondere alle seguenti domande:
  • Cosa si intende con approccio?
  • Cosa si intende con metodo?
  • Cosa si intende con tecnica didattica?
In riferimento all'approccio formalistico e all'approccio naturale:
  • Quali supporti sono utilizzati?
  • Quale materiale didattico è usato?
  • Quale lingua (L1/L2) usa l'insegnante per presentare il materiale e condurre la lezione?
  • Come comunica l'insegante il significato di vocaboli e frasi?
  • Quali sono i contenuti della lezione?
  • Quali attività si svolgono?
  • Quale motivo hanno gli studneti per rispondere alle domande e fare gli esercizi?
  • L'insegnante fa uso di metalinguaggio?
  • Qual è l'obiettivo del corso?
  • A quale tipo di scuola o istituzione si adatta meglio questo tipo di lezione?
  • Da un confronto fra i due approcci quali sono gli elementi differenziali che emergono?
  • Chiedetevi se il metodo di insegnamento a cui siete abituati ha qualche punto in comune con i due approcci presentati. 

Eventi

Sperando di fare cosa gradita e seguendo il suggerimento di una vostra collega, inserirò nel blog via via informazioni relative a eventi nell'ambito della didattica delle lingue.

Per iniziare vi invito a vedere questo bundlr che contiene alcuni eventi che si terranno a Roma nei prossimi giorni.



Eventi: Convegni, seminari, giornate di studio, laboratori.

lunedì 12 ottobre 2015

Introduzione parte II



La settimana scorsa abbiamo cercato di dare risposta a una delle domande più importanti nella didattica delle lingue: se l'esito nell'apprendimento della L1 è uguale per tutti, perché l'esito nell'apprendimento della L2 è così diverso?
Abbiamo pertanto affrontato l'aspetto relativo ai fattori che condizionano l'apprendimento linguistico. Abbiamo commentato brevemente le risposte al questionario (Cfr. sopra) che alcuni di voi avete compilato e, a partire da tali risposte, abbiamo cercato di capire meglio come i diversi fattori hanno condizionato il vostro profilo di apprendenti. 
Come supporto alla presentazione abbiamo visto il Prezi del post precedente.

Per verificare se avete acquisito gli elementi più importanti della lezione, provate a rispondere alle seguenti domande:
  • Quali sono i fattori esterni all'individuo che condizionano l'apprendimento di una L2?
  • E quali sono i fattori interni?
  • In quale modo ciascuno di questi fattori condiziona l'apprendiemento?
Bibliografia
Per questa sezione potete fare riferimento a:
Chini & Bosisio: cap. 1 §2.4; §3.1; §3.2

giovedì 1 ottobre 2015

Introduzione

Questo blog nasce all'interno del corso di Didattica applicata delle lingue moderne dell'Università degli Studi Internazionali con lo scopo di rendere più semplice e più attiva la comunicazione fra me e gli studenti.

Durante questa prima settimana abbiamo visto alcuni elementi introduttivi alla materia. Abbiamo detto che il nostro obiettivo è essenzialmente la creazione di una coscienza dell'apprendimento linguistico attraverso, da una parte, lo studio degli argomenti più salienti della disciplina e, dall'altra, l'analisi e la creazione di materiali didattici.

Per la introduzione al corso ho usato il prezi che trovate qui sotto:




Per verificare se avete acquisito gli elementi più importanti, provate a rispondere alle seguenti domande.
  1. Quali sono i termini che definiscono la materia che si occupa dell'insegnamento delle lingue?
  2. Cosa si intende per interdisciplinarietà dell'educazione linguistica?
  3. Cosa si intende per 'L1' e per 'L2'?
  4. Quali sono le differenze e le similitudini fra l'apprendimento della L1 e la L2?
  5. Cosa si intende per lingua seconda e per lingua straniera?
  6. Perché è diverso l'apprendimento fra lingua seconda e lingua straniera?
  7. Qual è la differenza tra 'acquisizione' e 'apprendimento'?
  8. Quali sono i fattori che condizionano l'apprendimento di una L2?
  9. Cosa si intende per 'input'?
  10. In quale modo l'input condiziona l'apprendimento?


Per concludere, vi invito a compilare il modulo qui sotto che ci aiuterà a introdurre l'argomento delle prossime lezioni. Buon lavoro!